Il rapporto uomo-natura dall’Umanesimo ai nostri giorni/Vestiamoci, donne, per favore

La crescente insoddisfazione dell’uomo moderno, la noia, il carattere di incertezza e di “svuotamento” – che gli individui si trovano a vivere in un mondo all’apparenza ricco di punti di riferimento e di contenuti – riflettono un disagio profondo, e non ancora risolto, nel quale il genere umano si dibatte da sempre; ma che forse mai come oggi lo attanaglia e lo impoverisce nella sua reale “umanità”. Un malessere in aumento, i cui sintomi sono “spiegati”, attraverso la letteratura e l’arte – specchi dell’anima – dall’Umanesimo all’Età contemporanea, alternandosi tra Machiavelli e Poliziano, tra Ungaretti e Leopardi. Il rapporto del “potere della cultura” con la “cultura del potere”, diventa così naturale introduzione a un’altra tematica di grande attualità, la “questione femminile”. In Vestiamoci, donne, per favore viene quindi affrontato il ruolo tradizionale della donna – la “domination masculine”, le conquiste e gli svantaggi della “rivoluzione sessuale” – alla luce di una rinnovata consapevolezza che “differenza”, di natura e di compiti, non significa inferiorità.

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